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San Cesareo e il Piano di Rigenerazione Urbana “monco”


Nel documento presentato in Consiglio comunale manca la possibilità per i cittadini interessati di poter demolire e ricostruire gli immobili con premio di cubatura del 30%

Approvato all’unanimità lo scorso giugno dal Consiglio comunale di San Cesareo, il Piano di Rigenerazione Urbana prevedeva tre azioni fondamentali in materia edilizia nelle zone urbanizzate:

  • demolizione e ricostruzione degli immobili con premio di cubatura del 30%;
  • possibilità di mutamento della loro destinazione d’uso;
  • miglioramento sismico ed efficientamento energetico con premio di cubatura del 20%.

Il 3 marzo 2020 in Consiglio comunale, convocato per recepire le osservazioni della Regione Lazio alla delibera adottata nel 2019, l’attuale maggioranza secondo il gruppo all’opposizione “Uniti per San Cesareo” ha presentato per l’approvazione un Piano di Rigenerazione Urbana “monco”, privo cioè della possibilità di demolizione e ricostruzione degli immobili con premio di cubatura del 30%.

“Questo perché – spiega la minoranza- hanno deciso di rinviare a data da destinarsi la rielaborazione di un allegato che identificasse con precisione gli ambiti territoriali entro i quali permettere interventi di demolizione e ricostruzione con premialità di cubatura del 30% previsti dalla prima opzione del Piano di Rigenerazione Urbana originario”.

I consiglieri Mattogno Massimo, Tufi Francesco, e Scacco Michela, hanno manifestato la loro contrarietà al rinvio indeterminato della elaborazione degli ambiti di attuazione motivando così la scelta: “il rinvio è talmente indeterminato che è stata prevista esplicitamente la possibilità di consentire anche a privati l’iniziativa di elaborare tali ambiti, in barba a tutte le dichiarazioni di necessità di pianificazione generale che comporta conseguentemente anche il rinvio della possibilità più corposa, di demolire e costruire con premio di cubatura del 30%. Il voto non favorevole è stato motivato ulteriormente come stimolo ad individuare al più presto gli ambiti di attuazione, anche perché il comune si è dotato di strutture (Ufficio di Piano) e consulenti esterni in grado di poterlo fare con competenza e celerità. Meno proclami e più fatti utili per la cittadinanza!”.