San Cesareo, l’autogrill del mondo antico. Viaggio alle origini
Gli archivi storici ed archeologici, rivelano storie e curiosità che possono spesso rivelare fatti che riguardano e possono esaltare le conoscenze più nascoste e recondite di ogni comunità locale dei Monti Prenestini.
Una copia del XII-XIII secolo di un’antica mappa romana famosa come Tabula Peutingeriana, giunta parzialmente a noi, che descrive meticolosamente, come un moderno navigatore satellitare strade, luoghi di sosta, città e varie indicazioni, ci permettere di conoscere meglio il passato di San Cesareo.
Questo luogo, snodo importante per le vie di comunicazione, situato nell’agro Labicano, dove da Roma raggiungere comodamente la città di Praeneste, collegato con Tibur e Gabii era indicato dalla Tabula Peutingeriana come una “statio”, un luogo di sosta per rifocillarsi, dormire, fare il cambio dei cavalli per riprendere il giorno successivo il proprio viaggio.
Praticamente svolgeva la funzione di quello che noi oggi chiameremmo Autogrill, dove mangiare, fare il pieno di benzina, riposarsi e poi ripartire.
Perchè Ad Statuas?
Per la presenza di grandissime quantità di statue e marmi pregiati di cui era disseminata.
Tutto questo in virtù delle grandi ville romane che insistevano in questo luogo,
Qui sorgeva secondo Svetonio, la Villa di Giulio Cesare, dove fece il suo famoso testamento alle idi di settembre del 45 A.C., prima della sua morte.
E’ recente il rinvenimento delle colossali strutture della Villa di Massenzio.
Un paese quindi pieno di storia, recente e passata di cui San Cesareo deve credere e può scommettere per una sua rinascita culturale, civile ed economica.
Sono recentissimi gli studi che rivelano la presenza di epigrafi provenienti da San Cesareo che si trovano attualmente ad Anagni, per concludere una lista provvisoria di ciò che le archeologiche terre di San Cesareo hanno conservato benevolmente nei secoli e che generosamente hanno donato a musei di tutto il Mondo.
(Tratto da uno studio del PCI Monti Prenestini Casilina)