
San Cesareo, una passeggiata sull’antica via Labicana. Così si riscrive la storia di un comune
a cura della redazione
La storia di San Cesareo racconta molto di più di quello che vediamo in superficie. Sotto le case e la nuova area industriale, la più grande nel territorio dei Monti Prenestini, ci sono testimonianze che rivelano un passato glorioso per l’antica Ad Statuas e che potrebbero riscrivere la storia di questo luogo.
Il nostro percorso parte proprio a un chilometro dall’importante casello autostradale, subito dopo aver attraversato l’area industriale, nei pressi del campo sportivo. È qui che inizia il percorso della via Labicana antica verso l’agro romano, dove tutti gli storici concordano sull’esistenza di una villa imperiale di Cesare e Massenzio. Il percorso si intrecciava nei pressi dell’attuale via della Resistenza dove la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio dal 1998 al 2012 ha effettuato una serie di scavi che hanno portato a localizzare una notevole serie di testimonianze archeologiche.

Sul percorso immerso nel verde e tra case di nuova costruzione è possibile fare una sosta anche in un bosco di castagni con aria picnic. Al di là di questo boschetto, facilmente raggiungibile, verso la via Casilina si estendeva la villa Imperiale di cesare e Massenzio, oggi inaccessibile, per un’area di 20mila metri quadri, dove si trovano e ci auguriamo siano presto visitabili un centro termale, fregi e stanze con mosaici di notevole pregio. Un tesoro archeologico che è stato preso di mira negli anni da squadre di tombaroli e campagne di scavi improvvisati. Pare che nel 1855 il principe don Giulio cesare Rospigliosi Pallavicini individuò a seguito di un sondaggio tredici statue panneggiate oltre a busti delle famiglie imperiali del II d.c.
La via Labicana scende poi in paese e si dirige nei pressi di Largo Villa di Giulio Cesare e in località la Villetta, nei pressi delle scuole, dove è stata rinvenuta la prosecuzione del tratto con diverse tombe. Anche qui gli storici hanno accertato testimonianze di una villa che faceva parte dell’antico fondo di Casa Romana dove Andrea carine nel 1637 segnala “ruine di fabbriche antiche ormai sepolte per sempre sotto una grande lottizzazione edilizia per lo più abusiva”.
Fonte: La scoperta della villa imperiale di cesare e Massenzio a San Cesareo di Marisa De Spagnolis.