
Sanità, sindacati: “Subito assunzioni o rischiamo di fermarci”
6.500 pensionamenti in due anni e mille operatori sanitari positivi al Covid
“Con 6.500 pensionamenti in due anni e mille operatori sanitari positivi al Covid, oltre alle carenze di organico prodotte in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere nell’ultimo decennio, senza un piano straordinario di assunzioni la sanita’ del Lazio rischia di fermarsi. E il pericolo e’ che questo avvenga proprio nel momento di maggior bisogno”. Lo dichiarano Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, tracciano il profilo di una ‘enorme preoccupazione’ scaturita dai dati rilevati dalle stesse organizzazioni sindacali attraverso un censimento svolto in tutte le strutture della regione, ‘vista la mancanza di trasparenza nelle comunicazioni aziendali’, e scrivono alla Regione Lazio chiedendo un “incontro urgentissimo, da tenersi entro la settimana, anche per ridefinire le scelte relative allo spostamento delle attivita’ specialistiche non Covid.

Ribadiamo che le assunzioni fatte in questo ultimo anno hanno in parte consentito la stabilizzazione di personale che gia’ operava a tempo determinato e in parte colmato il gap delle cessazioni, ma sono drammaticamente insufficienti a garantire adeguati percorsi di salute, soprattutto nel mezzo di una nuova emergenza pandemica. Soprattutto se si considera che i buchi di organico non riguardano soltanto gli infermieri, ma tutto il personale delle professioni sanitarie, come i tecnici di laboratorio, di radiologia, della prevenzione, le ostetriche e la riabilitazione.
Cosi’ come restano gravissime le carenze di operatori tecnici, a partire dagli autisti, e di operatori socio-sanitari (Oss), figura pressoche’ assente all’interno delle dotazioni organiche delle aziende: basti pensare che nella sola azienda Policlinico Umberto I ne mancano all’appello circa 400″.