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Scuola, il paradosso delle quarantene e il caos dei tamponi

Giulia, nome di fantasia, ha 10 anni, frequenta la quarta elementare, è vaccinata, ma dopo le vacanze di Natale nella sua classe vengono scoperti due positivi. E così scatta la DAD, le lezioni a casa, sia per i non vaccinati, che per quelli che sono guariti dal Covid da più di 4 mesi e per i vaccinati ma sempre da più di 4 mesi. Ma il divieto non si ferma solo alla DAD. Per la classe di Giulia scatta anche la quarantena di 10 giorni con l’obbligo di eseguire un test (molecolare o antigenico) in uscita.

A Olevano

Francesco, 11 anni, frequenta la quinta elementare. Anche lui è vaccinato, ma ha scoperto di essere entrato in contatto con due positivi. Per lui, secondo le regole, non scatta la DAD, in assenza di sintomi, e la quarantena dura 5 giorni con l’obbligo di un tampone antigenico o molecolare al termine.

Due storie con le stesse condizioni, lo stesso stato di salute e anche lo stesso stato vaccinale. Sono i paradossi emersi in queste prime due settimane di rientro a scuola dove si stanno moltiplicando sul territorio le lezioni a distanza.

A Colle Martino

Una situazione che sta mandando in confusione genitori, studenti e lo stesso personale scolastico che non ha risposte a una situazione di vero caos.

Anche perchè le nuove regole incrementano le disuguaglianze. Se un anno fa al termine della quarantena scattava la convocazione dell’Asl, oggi diverse famiglie con figli in quarantena non sanno letteralmente a chi rivolgersi. C’è chi decide di pagare di tasca propria il tampone e chi preferisce accedere al servizio messo a disposizione dall’Asl senza la prenotazione del pediatra. Si può cliccare a questo link (CLICCA) e seguire tutte le istruzioni (basta inserire il codice fiscale e la classe di appartenenza). Ma bisognerà mettersi in fila…