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Sette ore in fila con i bambini in auto: l’incubo “drive-in” di una classe di San Cesareo


La disavventura di una classe intera nel drive-in di Labico. Il racconto di una mamma

Bambini che fanno la coda come tutti gli altri. Chiusi in auto, perchè non si può uscire. Senza la dovuta assistenza, perchè non c’è personale a sufficienza. L’ennesima segnalazione di disagio arriva dal drive-in di Labico, dove ieri la classe quinta F della scuola elementare di San Cesareo si è sottoposta a tampone, come da disposizioni dell’Asl.

È stato un incubo – racconta una mamma a Monti Prenestini. Siamo stati avvertiti il giorno prima per il giorno dopo e ci siamo recati a Labico nell’area drive-in. C’era chi era arrivato molto presto per problemi di lavoro ma alla fine ha dovuto chiedere permessi. Perché la fila era tanta, troppa e non c’era una corsia preferenziale. Personalmente alla fine ho fatto sette ore di fila. Ho visto mamme – continua la signora – a cui si è scaricata la batteria dell’auto e attacchi di panico continui dei bambini, perchè mi creda tenere in auto al chiuso i bambini, fermi e immobili è davvero difficile. All’inizio girava addirittura una voce che non c’erano i tamponi, poi è ripartito tutto a singhiozzo. Gli operatori del Comune e dell’Asl fanno il possibile, ma è chiaro che senza mezzi non si può sostenere un carico così gravoso”.

Alla fine tutti i 25 bambini sostengono il test, attendendo un’ulteriore ora per i referti. Il risultato sarà negativo per tutti.

Oggi toccherà a venti bambini della scuola materna di San Cesareo.

Mi augurio che si prendano davvero dei provvedimenti, è una situazione assurda e inconcepibile per qualsiasi famiglia. Bisogna fare qualcosa”.

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