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Si può andare dai famigliari? Cosa dice il nuovo Dpcm di Natale e Capodanno


Spostamenti, coprifuoco, ristoranti, scuole, negozi e centri commerciali

Da domani fino al 15 Gennaio entrano in vigore le nuove regole del Dpcm di Natale. Spostamenti, coprifuoco, ristoranti, scuole, negozi e centri commerciali, sport, impianti sciistici e crociere: questi i temi affrontati dal Governo in vista del Natale e delle feste.

Dal 21 Dicembre al 6 Gennaio divieto di spostamento in tutta Italia; il 25, il 26 Dicembre e il 1 Gennaio divieto di spostamento tra Comuni. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case.Il coprifuoco permane dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo e dal 31 Dicembre al 1° Gennaio dalle ore 22.00 alle ore 7.00.Per Natale e Capodanno la raccomandazione è quella di non organizzare cene con persone non conviventi.I ristoranti potranno restare aperti a pranzo a Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania; resta il limite di chiusura alle ore 18.00 con possibilità di asporto fino alle ore 22.00.

“Fino al 6 gennaio 2021, l’esercizio delle attivita’ commerciali al dettaglio e’ consentito fino alle ore 21”. E’ quanto si legge nella bozza del nuovo Dpcm. “Nelle giornate festive e prefestive – si prevede ancora – sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole”.

I MALUMORI

“Se e’ vero che in un anno ‘normale’ sono circa 19 milioni gli italiani che si mettono in viaggio tra Natale e l’Epifania, con una spesa media di circa 730 euro a persona per un giro d’affari complessivo di 14 miliardi di euro – osserva in un colloquio con l’AGI il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Massimo Nucara – prevediamo che il 90% di tutto questo andra’ perduto”.
I nuovi Dpcm “hanno ucciso le feste”, gli fa eco Aldo Cursano, vicepresidente nazionale di Fipe, portando al Governo il conto salato del ‘Natale Covid’: 6 miliardi di euro in meno di entrate, considerando i pranzi di Natale limitati alle sole regioni gialle e la totale perdita dei 5 milioni di clienti che trascorrevano il cenone di Capodanno nei locali. Sulla stessa lunghezza d’onda la vice presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, che sempre all’AGI denuncia come parlare di ‘room service’ sia “offensivo” e “calpesti la dignita’” degli imprenditori, al di la’ della difficolta’ di gestione e di costo. Inoltre, ricorda come le risorse stanziate finora dai vari decreti ristori non coprano” neanche il 10% delle perdite di fatturato del settore, mentre in altri Paesi europei sono arrivati a coprire fino al 70% delle perdite”.