
Spallanzani, 126 casi positivi. Lo studio: “Il Covid colpisce anche il cuore”
Oltre trecento pazienti oggi in dimissione. Ecco il nuovo studio sulla malattia
I pazienti Covid-19 positivi sono in totale 126. Di questi, 22 pazienti necessitano di supporto respiratorio. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 316. In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici. E’ quanto si legge sul bollettino odierno dell’Istituto Spallanzanidi Roma.
“In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici.I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 316”.

LO STUDIO MEDICO
“Da quello che abbiamo potuto riscontrare finora dagli esami autoptici condotti allo Spallanzani, le vittime di Covid-19 muoiono per scompenso cardiorespiratorio“. A parlare sul ‘Corriere della Sera’ dello studio condotto in collaborazione con Franca Del Nonno, responsabile di Anatomia patologica, e Nicola Petrosillo, direttore del Dipartimento clinico, è Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani, specializzato in malattie infettive.

“Tutti i pazienti – spiega – presentano una polmonite bilaterale interstiziale associata ad una vasculite, ovvero una forte infiammazione dei vasi sanguigni. Inoltre sia il cuore che i polmoni vanno in fibrosi. Che vuol dire che si ispessiscono e si affaticano fino a che non reggono più”. Ed è per questo che molti parlano dell’utilità di una terapia con l’eparina, concorda l’esperto. “Ma voglio innanzitutto ricordare una cosa – precisa – che questo è un virus che stiamo studiando adesso e che la cosa importante è che le persone guariscano. Comunque all’inizio, con i primi pazienti che ci siamo trovati a trattare, ovvero i due turisti cinesi di Wuhan, abbiamo usato degli antivirali combinati e l’azitromicina che è un antibiotico, ma lo abbiamo utilizzato per la sua azione antinfiammatoria. Su chi è ricoverato in terapia intensiva è invece molto efficace” l’antivirale “remdesivir”.