
STORIE – Gallicano e i supplì di Laurina
L’Università agraria di Gallicano ricorda una figura storica del territorio prenestino a cui è legato uno dei prodotti tipici romani
Se c’è uno spaccato della storia di Gallicano che rappresenta in pieno le abitudini e tradizioni prenestine, forse la principale è senza dubbio quella del “supplì”, ma non uno qualunque, quello di “Laurina”. Il supplì forse rappresenta più di tutti gli altri cibi l’essenza della cucina romana e laziale: una cucina pratica, buona e veloce. I soldati francesi a Roma ad inizio ottocento gli diedero il nome “surprise” che poi i romani trasformarono in italiano coniugandolo al femminile: la supplì.

E la trattoria di Laurina? Basti ricordare che era il fiore all’occhiello della cucina locale dell’epoca, conosciuta da tutti, soprattutto da Roma, per la carne alla fornacella, per i rigatoni col sugo, il giovedì e sabato per sua “maestà” il supplì, il sabato e domenica per la trippa al sugo.Una cucina tipica locale apprezzata anche da personalità del mondo della cultura, della medicina e della politica nazionale. Dario Bellezza ad esempio, poeta, scrittore e drammaturgo lanciato da Pierpaolo Pasolini nei primi anni ’70 era diventato un cliente abituale dell’osteria di Laurina, forse anche per la “variante” della buccia di limone grattugiata nell’impasto che rendeva morbido e croccante e con un profumo intenso il vero grande Supplì!In foto a sx Giulia Randolfi e la grande Laurina.
Tratto dalla pagina Facebook dell’Università agraria di Gallicano
(Grazie ad Andrea Randolfi per la gentile collaborazione).