Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

Stradarolo, come trasformare un viaggio sul Cotral in un momento di condivisione

Tra le storie che arrivano in questi giorni da Stradarolo colpisce il viaggio in sulle corriere tra il centro e la periferia. Nel 1998 Stradarolo si fece sulle corriere e fu un gran successo.

Piccoli teatri ambulanti in viaggio fra i paesi di Zagarolo, Gallicano e San Cesareo verso i caselli autostradali di Tivoli e San Cesareo. Tre corriere in cammino con sopra spettatori per ribaltare il viaggio, quello dei pendolari, spesso fatto di noia e automazione, di fatica e rassegnazione. Per un’area suburbana ex paesana come quella che racconta Stradarolo, il viaggio del pendolare è la cosa da cui non puoi prescindere. In quel viaggio è il ritmo del giorno e della settimana, della stagione e della vita, su quelle corriere si dorme, ci si dispera, ci si addormenta, ci si sfinisce, ci si conosce (sempre meno), qualche volta ci si innamora. Un tempo si rubava l’occhio al giornale del vicino, ora si consulta assiduamente lo smartphone, purtroppo.

Capocomici delle corriere Giuseppe Cederna attore e camminatore, nonché figlio di Antonio, il padre dell’ambientalismo italiano; Marco Tardelli, certo per tutti “l’eroe mundial”, ma anche uomo profondo eappassionato insieme alla figlia, Sara Tardelli, a raccontarsi attraverso il suo libro “Tutto o niente. La mia storia”.

E infine Peppone Calabrese che ha ospitato sulla sua corriera gastronomi di livello internazionale come Vincenzo Mancino e musicisti sopraffini come Luca De Carlo e Angelo Pelini (Tetes de Bois). Tra una pausa gastronomica e l’altra il gruppo dei pendolari ha raggiunto valle Martella dove al centro della rotonda di via Prenestina il duo musicale dei Tetes dei Bois ha improvvisato un concerto tra lo stupore degli automobilisti. Una colonna musicale per il traffico locale, il rumore sembrava cancellato, anche il silenzio sembrava surreale. Così è stato trasformato il viaggio, più riflessivo e interiore, sicuramente meno veloce ma più gioioso.

Slow food e slow travel in un unico evento che ha raccolto il favore degli oltre 60 partecipanti. Sul bus c’è stata occasione infatti anche di fare una merenda, rigorosamente slow, con panini a chilometro zero e una zuppa con prodotti locali.

STRADAROLO

Stradarolo è il Festival della lettura dei percorsi, delle idee, della interpretazione degli spazi. Corriere che sono teatri ambulanti, spettacoli di fronte alle pompe di benzina, pianoforti agli svincoli stradali, danza contemporanea sul sagrato della chiesa, interviste a popolari voci della musica leggera affacciati ad un balcone in piazza del Genio a Zagarolo, un film straordinario proiettato fra i vicoli e disegni giganti sui muri di un palazzo principesco, un pranzo popolare con bicchieri di vetro, piatti di coccio e forchette di metallo che ogni commensale si porta da casa per una tavolata lunga centinaia di metri la domenica a pranzo e la necessità di parlare di urgenze ambientali e ascoltare ragazzi di 17 anni che si battono per il futuro del pianeta.

Il festival ha sempre avuto a cuore le tematiche ambientali. Quest’anno il tema è “Plastic Free”. Quindici anni fa, un’edizione fu dedicata alla raccolta differenziata, un’altra alle ciclabili che sognate in luogo della dismessa tratta ferroviaria Roma-Fiuggi. In altre occasioni il festival si è articolato sulla velocità lenta con percorsi montani che raggiungevano paesi vicini, ma, a piedi, con bivacchi in quota e attrazioni d’arte notturne.

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