
Studentesse e studenti del territorio in “Donne di Pace”
“Donne di Pace” è una manifestazione che nasce nell’ambito della Rete “Palestrina per la Pace”, progetto promosso da cinque scuole del territorio per l’inserimento permanente dell’educazione alla pace e ai diritti umani nei programmi scolastici. Le scuole che nel tempo si sono adoperate e messe all’opera nel nostro territorio, grazie all’impegno di Dirigenti Scolastici e Professori, sono l’Istituto Comprensivo Mameli, il Pierluigi, il Wojtyla, l’Istituto di istruzione Superiore Livatino ed Eliano Luzzatti, che raccolgono la volontà di mettersi in gioco di più di 4000 studentesse e studenti dai 3 ai 19 anni, condividendo e sostenendo la cultura della pace.
La manifestazione “Donne di Pace”, organizzata presso l’Aula Magna dell’istituto Claudio Eliano di Palestrina, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne dell’8 marzo, ha visto la partecipazione delle cinque scuole, proponendo diversi progetti e lavori sulla figura delle donne nell’ambito del Premio Nobel per la Pace, e la commozione di figure istituzionali, professori e Dirigenti Scolastici.
Commozione ed emozione, parole chiave della mattinata, iniziata con l’interpretazione di “Quello che le donne non dicono” a cura del Professor Antonio Pignatelli e la studentessa Cecilia Iavarone, che hanno introdotto alle parole di presentazione della Dirigente Scolastica dell’Eliano Luzzatti, la Dott.ssa Rina Montanarella, del Sindaco della Città di Palestrina, il Dott. Mario Moretti, dell’Assessore alle Politiche Giovanili, Servizi Scolastici e Pari Opportunità, la Dott.ssa Lorella Federici, e la Presidentessa dell’ANCI, la Dott.ssa Chiara Ponzo. Gli interventi hanno avuto come soggetti principali non solo le figure femminili nella storia dei Premi Nobel per la Pace ma, necessariamente, un pensiero è andato anche alle donne impegnate nell’attuale situazione di guerra in Ucraina, ricordando l’importanza che nel conflitto armato stanno assumendo in difesa della libertà e definite dal Sindaco Moretti come “Donne coraggio” e “Donne esempio”. La Dirigente Montanarella, il Sindaco Moretti, l’Assessore Federici e la Presidente ANPI Ponzo, hanno ricordato, in diverse occasioni, anche la visibile mancanza di figure femminili nei tavoli dei negoziati degli ultimi giorni e queste affermazioni diventano fondamentali dinanzi al lavoro svolto dalle cinque scuole del territorio: lavori e progetti che raccontano di cinque grandi donne, che hanno visto riconosciuto il loro impegno con il Premio Nobel per la Pace, ma attraverso grandi difficoltà, sofferte scelte tra lavoro, impegno e vita personale.
Le grandi donne prese in considerazione dalle studentesse e dagli studenti, grandi o piccoli, sono l’attivista per i diritti all’istruzione Malala Yousafzai, l’attivista contro le mine antiuomo Jody Williams, Ellen Johnson Sirleaf, la pacifista e femminista Jane Addams e l’ambientalista Wangari Maathai. A questi lavori si è aggiunta, inoltre, la realizzazione di un museo virtuale tutto al femminile, il “Donne da Nobel”, da parte degli studenti del II E del Liceo Economico Sociale, nel quale è possibile camminare in grandi sale ed osservare i ritratti dei 18 Premi Nobel per la Pace al femminile (il tour virtuale sarà disponibile sul sito della scuola Eliano Luzzatti a partire dai prossimi giorni).
A concludere la manifestazione, delle presentazioni e dei lavori, oltre a momenti di spensierata ma impegnata musica dal vivo, sono stati i significativi interventi della Dott.ssa Paola Berbeglia – Presidente CReA Onlus e Presidente Concord Italia – e della Dott.ssa Livia Malcangio – del Segretariato Permanente del Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace – che ha riportato la decisione del Summit di Roma di conferire all’IIS Eliano Luzzatti una targa di riconoscimento per l’impegno dimostrato nel progetto.
Anche oggi, si è dimostrato necessario, attraverso l’interesse mosso dagli studenti, come ci sia un forte bisogno degli insegnamenti delle 21 Madri Costituenti del nostro Paese, delle migliaia di donne partigiane o delle attuali soldatesse ucraine, al fine di maturare una società in cui il gender gap non sia più così sentito.