Superbonus 110, lavori per 12 milioni di euro mai fatti: sei arresti in provincia
Hanno fatturato lavori edili per oltre 12 milioni di euro. Fatture false per lavori mai effettuati. Così sei persone hanno ottenuto in maniera indebita il “Superbonus 110%”. La truffa è stata smascherata dalla guardia di finanza che ha arrestato 6 persone residenti a Roma e provincia. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa aggravata e autoriciclaggio.
L’indagine, condotta dal nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza – coordinata dalla procura della Repubblica di Roma – si è focalizzata su una serie di soggetti, molti dei quali pluripregiudicati, i quali, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero posto in essere plurime cessioni di crediti d’imposta, maturati nell’ambito delle misure di sostegno all’economia denominate “superbonus 110%”.
Gli indagati avrebbero fatturato lavori edili per un ammontare complessivo di oltre 12 milioni di euro che, verosimilmente, non sarebbero stati effettuati, e i relativi crediti fiscali fittizi sarebbero stati successivamente rivenduti a società compiacenti e, infine, monetizzati.
Le condotte illecite, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero state realizzate anche con l’ausilio di due professionisti, entrambi operanti a Roma: un ingegnere che ha asseverato i lavori e un commercialista che ha apposto i visti di conformità alle spese, previsti dalla normativa di settore per accedere al beneficio fiscale.
Alle prime ore di giovedì 27 ottobre i finanzieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure coercitive, emessa dal gip presso il tribunale capitolino, nei confronti di 6 persone, di cui 3 in carcere e 3 ai domiciliari, residenti nella provincia di Roma che – sulla scorta degli elementi sinora acquisiti – sono state ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa aggravata e autoriciclaggio.