
Un nuovo impianto di rifiuti a Colleferro? Montano i primi malumori sul territorio
Lo chiamano l’impianto dei miracoli per la sua tecnologia e la capacità di trattare un numero di rifuti impensabile fino a oggi. Sorgerà a Colleferro a Colle Sughero, la collina dei rifiuti della provincia di Roma finita più volte sotto i riflettori della cronaca locale e nazionale. L’avveniristico impianto targato Lazio Ambiente dovrebbe lavorare ben 500.000 tonnellate di rifiuti all’anno, la maggior parte delle quali (secondo quanto riportato dal nuovo piano rifiuti) dovrebbe diventare FOS, che è un tipo di compost non più utilizzabile ai fini agricoli, ma solo per fare da copertura in discarica, altrimenti viene considerato un rifiuto e basta.

Insomma, o copre una discarica oppure ci finisce dentro come monnezza, sta di fatto che nel piano circa il 40% di 500.000 tonnellate (ben 300.000) all’anno verrebbero trasformate in FOS. Questo a discapito della produzione che diminuirà del 50% circa nei prossimi anni, di modo che possano bastare (sempre sulla carta) i numeri del termovalorizzatore di ACEA a San Vittore, una volta chiuso per sempre quello di Colleferro.
C’è solo un piccolo problema però, perché questo avveniristico impianto si dovrebbe fare sui terreni inquinati di Colle Sughero, dove un tempo c’era il termovalorizzatore di Colleferro. E poi da Olevano e su tutto il versante dei Monti Prenestini fino alla Casilina monta la protesta delle Amministrazioni comunali. A Genazzano ad esempio il tema del nuovo impianto di Colleferro è finito al centro già di due consigli comunali e l’opposizione sta incalzando il sindaco affinchè prenda una chiara presa di posizione. Nessuna voce per ora dagli altri comuni limitrofi, di sinistra e non, che stanno alla finestra a guardare cosa potrebbe accadere. Ferma l’opposizione anche del sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna che in una recente intervista ha precisato: «Verranno demoliti gli Inceneritori. Successivamente il sito di Colle Sughero verrà sottoposto a bonifica, vista la presenza accertata del cromo esavalente, e considerata la perimetrazione all’interno del SIN. Il sito, una volta bonificato verrà riconsegnato alla popolazione. A Colle Sughero non si farà mai più alcun impianto per i rifiuti.»
