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Una cappellina speciale nel bosco di Zagarolo

È incredibile come si può passare vicino alla Storia e non sapere nulla. Solo le iscrizioni aiutano e sorprendono.  Nel bosco di Zagarolo (RM), davanti al complesso scolastico comunale, vi è un piccolo sacello, restaurato di recente, chiuso.

A Colle Martino

In alto c’è una lapide marmorea (fig. 1), ivi posta nel 1926 dal principe Francesco Barberini, nel luogo in cui San Francesco di Assisi, 700 anni prima, pregò un crocifisso quando dovette andare dal Papa Innocenzo III  per fare approvare la regola del suo ordine, quello dei francescani. Francesco era protetto dal Cardinale Giovanni Colonna che qui lo ospitò ed in seguito gli donò il colle su cui fu costruito il Santuario di Santa Maria delle Grazie, protettrice della Famiglia Colonna e l’annesso convento francescano.  A poche centinaia di metri verso Est, lungo una strada che va verso il cimitero comunale, un altro sacello (fig. 2), abbastanza fatiscente, ricorda che qui nel 1587 si fermava il pontefice Sisto V, Felice Peretti, che era ospite a Zagarolo nel convento di Santa Maria, mentre controllava la costruzione dell’ acquedotto che da lui prese il nome di Acquedotto Felice, da parte dell’architetto  Matteo Bartolini da Città di Castello.

Sullo stipite a sinistra della porta, una piccola lapide marmorea (fig. 3), in italiano ci dice che il pontefice il 2 giugno del 1587 concesse l’ Indulgenza Plenaria Perpetua ai fedeli che il 3 maggio, feste della SS Croce, visitino il sacello, ove Sisto V stesso si fermava in preghiera tutte le mattine del suo soggiorno zagarolese.

La cosa che più impressiona è che pochissime persone sanno e ricordano. Sarebbe interessante valorizzare entrambi i sacelli che tanto ci raccontano della storia dell’antica città di Zagarolo.

Emilio Ferracci

tratto da Guideaurearoma.it

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