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Uno sguardo di troppo, poi la rissa e i colpi di pistola: follia a Castel Gandolfo

Uno sguardo di troppo, qualche apprezzamento ad alcune ragazze mal digerito, poi la rissa ed infine gli spari in un parcheggio affollato di persone. A sfidarsi due comitive, una dei Castelli Romani e l’altra di Roma. Sono questi gli ingredienti esplosivi che hanno alimentato una notte da far west sulle sponde del lago Albanoterminata con sei colpi esplosi da un’auto in movimento fra una cinquantina di persone e che solo per una casualità non ha avuto conseguenze gravi per i presenti. 

I colpi di pistola echeggiarono la notte dello scorso ferragosto a Castel Gandolfo. Ad affrontarsi due comitive, una di Albano Laziale e l’altra di ragazzi residenti all’Alessandrino.Venuti alle mani all’interno del locale per futili motivi i romani alzarono però il tiro, tornarono nella Capitale, si procurarono una pistola e tornarono sul luogo della lite,  esplodendo poi sei colpi di pistola. Pur non colpendo nessuno le ogive si conficcarono in alcune delle vetture che si trovavano nel parcheggio del locale (completamente estraneo ai fatti) dove le due comitive si era affrontate poco prima.

A ricostruire l’accaduto i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo che hanno arrestato tre romani di età compresa fra i 25 ed i 41 anni. 

L’indagine è stata avviata dai militari del nucleo operativo e della stazione di Castel Gandolfo intervenuti poco dopo le 2:00 della notte del 15 agosto 2021 nel parcheggio di un ristorante di via Spiaggia del Lago, dove vennero esplosi sei colpi di pistola ad altezza uomo. Rinvenuti i bossoli ed una ogiva nello sportello di un’auto i carabinieri ascoltarono numerosi testimoni acquisendo le immagini di videosorveglianza del parcheggio con alcuni ragazzi che nei giorni successivi si presentarono in caserma per denunciare il danneggiamento delle loro auto dove trovarono conficcati le ogive esplose la notte del 15 agosto. Immagini video dove si vedeva un braccio tatuato spuntare da una Smart bianca con in pugno una pistola che poi fece fuoco sei volte. 

Le indagini, coordinate dalla procura della repubblica di Velletri, hanno consentito di raccogliere un rilevante ed univoco quadro indiziario in ordine alla dinamica ed al movente dell’efferato tentativo di omicidio. I tre arrestati avrebbero organizzato l’azione di fuoco – prelevando una pistola calibro 45 a Roma – come rivalsa appunto nei confronti del 30enne con il quale avevano avuto una colluttazione per futili motivi circa un’ora e mezzo prima nello stesso locale.