
Valmontone, Alisia morta in un incidente. La famiglia: “Chiediamo giustizia”
a cura della redazione
A distanza di oltre un anno dalla tragica notte del 9 aprile del 2022 i genitori ed i familiari della giovane valmontonese Alisia Mastrodonato attendono ancora che venga fatta giustizia e la mamma Emanuela Fiacchi si rivolge alle istituzioni lanciando uno struggente appello nei giorni in cui il tema della sicurezza stradale è tornato di stringente attualità con la riforma del codice stradale proposta dal Vice Premier Matteo Salvini.
La ragazza di appena 19 anni rimase vittima di un incidente stradale mentre a bordo di un’auto tornava a casa da una serata in compagnia con degli amici. Un’incidente avvenuto su Via Casilina nella curva subito dopo il benzinaio dell’Agip, in direzione Valmontone, che ha cambiato per sempre la vita dei familiari e di tutti coloro che conoscevano Alisia.
La giovane frequentava l’università di Tor Vergata; era al primo anno dopo essersi diplomata nel 2021 avendo frequentato la quinta D del Liceo Scientifico di Colleferro. Alisia era una ragazza solare, allegra, vispa, che amava uscire e stare in compagnia di amici e amiche. Sempre in sella a un cavallo. L’equitazione era infatti una delle sue grandi passioni, alimentata dal suo amore per gli animali.
Le parole della mamma
“I nostri stati d’animo, purtroppo, non sono cambiati dal 9 Aprile 2022, una mancanza troppo grande, una rabbia che aumenta ogni giorno. Il fatto di non avere più nostra figlia – spiega a frosinonetoday.it Emanuela Fiacchi – per una negligenza gratuita di un essere insignificante ci fa male. Il fatto che dopo un anno e quasi tre mesi non sia stata fatta ancora giustizia (anche se non sarà mai abbastanza), il fatto che per un omicidio stradale è stata ridata la patente a colui che ha commesso il reato.
Alle istituzioni chiederei giustizia, chiederei di mettere in pratica al 100% le pene descritte nel codice penale italiano. Mia figlia è una vittima di strada di solo 19 anni e per lei ancora non è stata presa nessuna misura. Allo stato chiederei: quanto valgono le vite spezzate per una ragazzata?”.