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Villa Eloisa, la rinascita di un gioiello: storia e origini del complesso monumentale prenestino

a cura della redazione

 

Èuno dei gioielli architettonici prenestini in fase di riqualificazione su cui si è accesa la curiosità e l’interesse di tutto il comprensorio della provincia romana. Stiamo parlando della Villa Eloisa di Palestrina, conosciuta anche come Villa Cialdea Memmo, edificio di pregio del centro storico di Palestrina costruito, secondo lo storico Leonardo Cecconi, sulle preesistenze di una villa romana.

In antichità il complesso fu un casino, con annesso parco, acquistato nel 1882 dal Marchese Luigi Amat di San Filippo e Sorso, nipote dell’omonimo Cardinale Luigi Amat che fu Vescovo della Diocesi di Palestrina dal 1852 al 1870.

Dopo la morte del marchese avvenuta nel 1898 gli eredi, nel luglio del 1904, vendettero l’immobile al conte Riccardo Memmo, ingegnere di origini veneziane, sposato con la prenestina Eloisa Cialdea, che trasformò l’edificio in una sontuosa e signorile villa in stile umbertino, ricca di stucchi, cornici, bugne, balaustrate e contornata da un vasto parco con piante esotiche.

Un gioiello architettonico per tutta Palestrina e il comprensorio dove si tenevano feste e importanti ricevimenti.

Nel rifacimento del palazzo troviamo riscontri di uno stile neobarocco, accompagnati da caratteri stilistici dell’architettura modernista e dell’Art Nouveau.

All’interno sono tutt’ora presenti elementi decorativi, particolari d’arredo e dipinti rinascimentali, adorni di mascheroni, cornici e decorazioni tipici del Barocco.

Gli elementi decorativi presenti nelle facciate e la bellezza d’insieme danno un giusto valore storico architettonico a questo gioiello di Palestrina, esempio rappresentativo dello stile umbertino e di un importante periodo storico dell’Unità d’Italia dove la crescita sociale e culturale si manifestava anche nell’architettura e nell’arte italiana dando vita a soluzioni coraggiose e mai sperimentate prima.

Durante la seconda Guerra Mondiale la villa fu trasformata in un comando tedesco dove oltre a funzioni amministrative e di polizia si svolgevano servizi di officina nei grossi locali al pian terreno.

Il 22 gennaio del 1944 la città di Palestrina subì un pesante bombardamento. Anche Villa Eloisa fu interessata e porta ancora oggi i segni di quel terribile misfatto.

Nel Dopoguerra il secondo piano dello stabile fu la sede dell’Ufficio Registro fino agli inizi degli anni duemila.

Oggi l’edificio è al centro di un grandioso progetto di restyling e riqualificazione pronto a riportare tutto il complesso agli antichi splendori.

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