Zagarolo, il giallo del suicidio Losito. Dal Grande Fratello al testamento
Era uno dei talenti più importanti nel panorama televisivo italiano. La sua storia è finita due anni fa e precisamente l’8 gennaio 2019 quando fu trovato morto nella sua villa di Zagarolo. È la storia di Teodosio Losito, sceneggiatore, ex compagno di Tarallo, ideatore delle migliori produzioni televisive Ares (Il bello delle donne, L’onore e il rispetto, Il sangue e la rosa e via di seguito).
Sembrava una morte derubricata come suicidio e invece ora si adombrano dubbi e sospetti su quella vicenda.
IL TESTAMENTO
Le indagini sono partite dopo le rivelazioni carpite nella casa del Grande Fratello Vip. “Se fossi rimasta, avrei fatto la sua fine. Tu non immagini cosa ho passato! Ero veramente sola, con il suo gesto Teo ha liberato anche me, altrimenti oggi non sarei più qui… che poi io non ci credo che sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l’artefice di tutto questo schifo…”, aveva detto la concorrente del Grande Fratello Rosalinda Cannavò, in arte Adua Del Vesco, già volto della Ares Film, l’azienda ormai fallita di Tarallo. L’attrice parlava con il collega Massimiliano Morra, che a quell’affermazione aveva facendo riferimento a un certo “Lucifero”.
Secondo l’accusa l’ex di Losito, Alberto Tarallo, autore cinematografico, avrebbe realizzato un testamento falso in cui si diceva che il suo compagno lo aveva nominato come erede universale del proprio patrimonio. Un’ipotesi che ha spinto la Procura di Roma a sequestrare circa 5 milioni tra case, auto e terreni. Il testamento di Losito sarebbe un falso, così come false sarebbero le tre lettere scritte dallo sceneggiatore poco prima del suicidio nella sua villa di Zagarolo.
“Tra le scritture in verifica e le scritture di comparazione di Alberto Tarallo vengono rilevate importanti e significative convergenze riferibili ad aspetti generali e particolari del fenomeno grafico”, spiega il perito Maria Caldarazzo al Corriere della Sera. Ma l’avvocato Daria Pesce, temutissimo penalista che difende Tarallo non ci sta e contrattacca: “Quel testamento è autentico, produrremo una consulenza che lo dimostra”, dice sempre al Corriere, secondo cui l’avvocato ieri ha presentato richiesta di accesso al Tribunale del Riesame. Per tentare di risolverlo gli specialisti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf che lavorano con il pm della Procura di Roma Carlo Villani – il quale è titolare di un’altra indagine, quella che riguarda la presunta istigazione al suicidio di Losito -, avrebbero dovuto convocare un testimone chiave, aggiunge il Corriere. Si tratta del notaio Claudio Cerini, “al quale Tarallo si era rivolto per rendere pubblico il testamento. Ma per uno di quei colpi di scena di cui il giallo Losito sembra traboccante, è deceduto lo scorso anno”.
Sul caso è stato sentito anche Gabriel Garko, protagonista della serie L’onore e il rispetto, residente proprio a Zagarolo. Secondo quanto riportato dal Corriere “l’attore è stato l’unico fra i molti sfilati negli uffici della Procura (Eva Grimaldi, Manuela Arcuri, Massimiliano Morra, Nancy Brilli, Giuliana De Sio per citarne alcuni) ad aver anticipato il grado di spregiudicatezza del produttore, ex compagno di Losito”.
Tutte accuse da dimostrare per cui sarà difficile anche arrivare a prove concrete visto che il corpo di Teo Losito è stato cremato e dunque non sarà possibile riesumarlo.