Zingaretti annuncia le sue dimissioni: il Lazio verso il voto
La forbice credibile per il voto” nel Lazio “è tra il 18 dicembre e la fine di gennaio. Eviterei agli italiani altre rovine dopo ferragosto (il riferimento è alle feste natalizie, ndr). Ma deciderà l’alleanza, non io. O si vota prima o dopo Natale”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervistato da Il Meessaggero Tv.
Il presidente della Regione Lazio e neodeputato, Nicola Zingaretti, si dimetterà entro al massimo tre settimane (quindi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre) facendo scattare così il countdown per la data delle elezioni regionali che si dovranno tenere entro 90 giorni dalle dimissioni del governatore. Lo stesso Zingaretti, parlando a Il Messaggero Tv, ha spiegato come la data delle sue dimissioni sia legata all’approvazione in Consiglio regionale del cosiddetto ‘Collegato’ al bilancio.
La legislatura regionale è conclusa- ha detto- Abbiamo approvato (in Giunta, ndr) un Collegato che sta andando in Consiglio ed è molto importante perché aiuta famiglie, imprese e promuove una devoluzione di poteri urbanistici verso Roma che non ha precedenti e sarà il piu potente fattore di sviluppo della città. Lo stadio della Roma o la rigenerazione urbana potranno essere decisi solo dal Campidoglio. Erano dei sogni fino a qualche mese fa e invece vogliamo chiudere il decennio, dopo avere ricostruito la Regione, anche con una sostanziale riforma degli assetti democratici. Questa non è una battaglia solo del centrosinistra, anche le opposizioni contribuiranno al raggiungimento di questo obiettivo che si puoò fare in 2/3 settimane. Subito dopo mi dimetterò nel rispetto assoluto delle regole”.
Come si arriva a mettere insieme Conte, Calenda e Renzi per proseguire, anche alle prossime elezioni nel Lazio, nel campo largo che sta governando la Regione?
“Mettendo al centro gli interessi dei cittadini del Lazio. Se lo facciamo non c’è dubbio che vince l’unità. Ci sarà un modo di fare opposizione al governo nazionale, ma poi ci sono Roma, il Lazio e i loro interessi”.
LE STRATEGIE
“Non è corretto che io intervenga sull’individuazione della candidatura o del tipo di alleanza. Faccio però una riflessione da presidente di Regione sostenuto da una maggioranza che coincide con l’opposizione al Governo Meloni a livello nazionale. Questa alleanza ha raccolto (alle ultime elezioni politiche, ndr) il 49,5% dei consensi dei cittadini del LAZIO, il centrodestra il 44%. Prima che una scelta politica, credo sia un’opera di buon senso fare di tutto per verificare che chi sta governando il LAZIO, sulla base di un programma, e sostenendo la mia presidenza provi a costruire una proposta per questa Regione”.
La cosa più importante è basare le alleanze sugli interessi dei cittadini. Dobbiamo provare a rivincere perché serve alle persone. Ci sia senso di responsabilità, perché uniti è possibile e così dobbiamo continuare”
“Anche perché sono sicuro che se ci fosse domani la possibilità di fare un referendum tra gli elettori di tutte le forze politiche di cui stiamo parlando ‘Volete andare uniti o divisi?’ il 90% direbbe ‘Uniti’- ha aggiunto Zingaretti- Perché a proposito di efficacia dell’opposizione (al futuro governo Meloni, ndr), è evidente che l’opposizione efficace si misurerà anche nella possibilità di non fare vincere alla attuale maggioranza di destra in Parlamento la nostra Regione”. Adesso “si apre una fase in cui bisogna rispettare la dialettica delle forze politiche ma io, da presidente uscente che non avrà un ruolo nella definizione del candidato o dell’alleanza, mi sento di dire ‘Attenzione, perché gli elettori ci guardano’. Sono contento che la direzione del Pd regionale abbia dato mandato ai vertici di tentare di costruire in maniera unitaria una grande alleanza per vincere”.