
La Asl Roma 5 prepara la costruzione di una nuova elisuperficie. I sindacati non ci stanno
“Altro che ricorsi forzati all’assistenza privata per impossibilità di prenotare un esame diagnostico presso il proprio distretto sanitario, lamentazioni sugli esami da fare urgentemente e quindi solo in intramoenia, altro che viaggi della speranza dal sud al nord della penisola. Non dobbiamo andare troppo lontano perché oltre a questi che sono i motivi di risentimento più popolari ci sono situazioni, sul nostro territorio che delineano una realtà sanitaria trascurata e impressionante: in tutto il territorio dell’Asl Roma 5, l’ex Asl Roma G, non c’è un dispositivo per eseguire la risonanza magnetica”.

E’ quanto riporta la nota della Segreteria provinciale Fials di Roma che tiene anche a precisare: “Stiamo parlando di circa 200 mila cittadini distribuiti tra i comuni di Colleferro, Guidonia, Monterotondo, Palestrina, Subiaco, Tivoli e Valmontone che si sono guadagnati sì 6 ospedali e ben 2 case della salute, ma altrettanto non possiedono uno strumento sofisticato come la Rmn in grado di eseguire certe diagnosi accurate. Malgrado la Regione abbia stanziato circa 600 mila euro nel 2017 a oggi,o meglio, a fine febbraio scorso con tanto di documento aziendale viene prevista una spesa di ben 470.756,00 euro per creare un ambiente idoneo dove collocare una strumentazione di risonanza magnetica”.
“La lettura dei documenti ci lascia basiti e amareggiati – riporta la nota -. Se la realizzazione di un locale idoneo impegna 470 mila euro e l’acquisto di una Rmn non può valere meno di 600 mila ci chiediamo se, quando verrà acquistato il macchinario, questo a regime dovrà almeno nel primo anno lavorare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per rientrare dell’impegno finanziario. Con abbondante impegno di personale sanitario e ulteriore dispendio per le opportune assunzioni e lavoro straordinario. Non vogliamo fare dell’ironia o dell’amaro sarcasmo. Chiediamo piuttosto che il ministro della Salute invii gli ispettori per valutare l’impegno di spesa e che provvedano a una minuziosa valutazione gestionale”.
“La nostra richiesta non è peregrina e la sottoponiamo anche a Nicola Zingaretti, in qualità di governatore del Lazio e commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit. Difatti mentre nell’Asl non c’è alcun dispositivo per effettuare una Rmn l’azienda sanitaria pensa invece a mettere in piedi un’elisuperficie impegnando ben altri 165 mila euro. E questo mentre la sanità regionale viene ancora considerata in dissesto finanziario e lontana dal ripiano del debito. Serve un cambio di passo e un cambio di vertici” – conclude la nota Fials-.