
A Zagarolo nasce la filiera della seta
La startup di Zagarolo, Tecnoseta, incubata nello Spazio Attivo LOIC di Lazio Innova si è aggiudicata il primo premio.
La Fondazione Alamo, per il terzo anno consecutivo, ha bandito un concorso per premiare tre valide idee imprenditoriali che valorizzano il recupero del lavoro manuale, la produzione manifatturiera e la fornitura di servizi.
La startup di Zagarolo, Tecnoseta, incubata nello Spazio Attivo LOIC di Lazio Innova si è aggiudicata il primo premio.
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Una bella notizia per Zagarolo e per l’idea rivoluzionaria alla base della startup – spiega il Sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai. – Seguire l’intera filiera della seta nel nostro territorio è un progetto ambizioso e innovativo: da parte dell’Amministrazione comunale vada a Massimo Proia e a tutti i suoi collaboratori il più grande in bocca al lupo per il futuro”.


L’AZIENDA
Nata a Zagarolo nel maggio 2019 da spin-off di ricerca, lavora su un PROGETTO DI RICOSTRUZIONE DELLA FILIERA DELLA SETA IN ITALIA, occupandosi di tutti i suoi aspetti: gelsicoltura, bachicoltura, progettazione e prototipazione di un sistema automatizzato per digitalizzare le fasi di lavorazione delle bave e produrre un filo di seta “made in Italy”.
I primi due aspetti della filiera, ossia la coltivazione dei gelsi e l’allevamento del baco da seta, sono gestiti da due esperti dell’azienda che hanno recuperato il know-how in materia e sviluppato una tradizione territoriale, apportando importanti cambiamenti metodologici ed utilizzando risorse strumentali contemporanee. L’ultimo aspetto della filiera, ossia la produzione di filato serico, è gestito da un gruppo automatizzato di quattro macchinari, che è stato pensato e realizzato utilizzando materiali contemporanei – plexiglass, ABS e alluminio – e tecnologie riconducibili al concetto di “industria 4.0”, come sistemi robotici manovrati da processi a controllo numerico ed hardware programmabili tramite software dedicati.
